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Dedeà? Si, Dedeà, che in dialetto friulano corrisponde ad Adegliacco, il mio paese natale, o meglio quasi natale. In realtà vivo ad Adegliacco dall'anno del terremoto del Friuli (1976). I 3 anni precedenti abitavamo in una frazione dello stesso comune di Tavagnacco, a Molin Nuovo per l'esattezza. I miei nonni materni erano di Adegliacco. Al mio paese sono affezionato: lo ricordo quando le case e gli edifici erano molti di meno rispetto agli attuali, quando alcune strade ora asfaltate erano sterrate, quando ai lati delle strade c'erano i fossati che con le piogge si riempivano di acqua, quando si poteva scorazzare in bicicletta senza timore di essere investiti. Negli anni successivi la trasformazione, una trasformazione che continua tutt'oggi e che sotto certi aspetti mi rattrista un pò. Un paese carico di storia che pochi conoscono, storia che non dovrebbe perdersi nelle frivolezze della società di oggi. Fortunatamente esiste ancora qualcuno che raccoglie le memorie, in modo che un giorno i nostri figli possano capire da dove provengono: uno di questi è Fabrizio Paolini, residente ad Adegliacco, che anni fa ha creato un bellissimo sito web (dedea.it) al quale puoi accedere cliccando sull'immagine sottostante. Dispiace molto che l'aggiornamento sia fermo dal dicembre 2006.

sito dedea


Nel mese di aprile 2011, due bravi ricercatori di storia locale, Oscar Della Maestra e Sandro Comuzzo, hanno pubblicato un'opera unica: il libro "...Casas in Adelliaco...A.d. 762 appunti di storia - Adegliacco, spirito libero di un paese antico e misterioso ". Il volume è il risultato di un profondo lavoro di ricerca storica, culturale e fotografica che riempie di esclusività le 336 pagine. Il codice ISBN8874450699 9788874450695, edito da Ribis. Un pezzo di storia del mio paese!

casas in adelliaco


2012: IL PAESE DI ADEGLIACCO COMPIE 1250 ANNI

Il mese di maggio 2012 ha visto 3 giornate di iniziative dedicate ai 1250 anni del paese di Adegliacco: il 'Comitato per Adelliaco 762', con il patrocinio del comune di Tavagnacco, ha voluto ricordare questa importante tappa per la comunità con un intero week-end che ha visto la presenza di buona parte dei suoi abitanti.

Venerdi 4 maggio è stato presentato, presso la sala parocchiale,  il libro "Adelliaco, A.D. 762 ...et cartas de libertate fecimus" di Enza Chiara Lai. Un volume molto bello che riporta al periodo storico che abbraccia il primo documento ufficiale della storia dove è citato Adegliacco (casas in Adelliaco, appunto). Il volume è molto interessante e trasmette al lettore una chiara idea del contesto storico-sociale del periodo. Codice ISBN: 978887445075-6, edito da Ribis.

Sabato 5 maggio ha visto il mulino di Adegliacco teatro di una mostra fotografica e di pittura; l'antico edificio, recentemente ristrutturato e recuperato in parte dei suoi macchinari originari, ospitava opere del compaesano Oscar Della Maestra, di Nello Betuzzi e di Renzo Brianti, ritratti e scorci di Adegliacco, della borgata di Santa Fosca nonchè poetiche ed immaginarie vedute dell'antico paese di Sitins. Le fotografie esposte ritraevano edifici, abitanti e mestieri di epoche ormai lontane.

Domenica 6 maggio, sempre presso il mulino ex-Dominissini e nell'adiacente area del parco Binutti, si è svolto il Ricordo delle donne arrestate nel 1943, ventuno paesane che si sono ribellate alla chiusura delle macine imposta dal regime e per tale motivo arrestate per circa un mese. Pastasciutta alpina offerta dal Gruppo Alpini Adegliacco-Cavalicco ed il "pane della prigione", confezionato nelle carceri di Trieste, hanno rifoccilato i visitatori.

 

I CONFINI 'RUBATI' DI ADEGLIACCO

Ci hanno rubato i confini? Difficile dare una risposta precisa quando comunque le Amministrazioni decidono per noi. Fatto sta che un giorno qualcuno ci ha fatto gentilmente notare che i cartelli di confine non sono dove dovrebbero essere, da  tempo ci siamo passati davanti con le fette di prosciutto sugli occhi e per tutto quel tempo ci sono sfuggiti i ricordi di quando, 10 o 15 anni prima certi territori appartenevano al paese di Adegliacco; da secoli tra l'altro! Personalmente ricordo ad esempio di quando la Beton Friuli si trovava ad Adegliacco e di quando sentivo dire che Adegliacco arrivava fino a Branco. Qui non si tratta di distogliere l'attenzione del Comune da problematiche più importanti o di difendere ognuno il proprio orticello: si tratta di difendere i nostri diritti di adegliacchesi, di riavere quanto impropriamente e silenziosamente ci è stato tolto. Per quali motivi poi? Facile dedurlo: Feletto Umberto è sede del Comune, è centro e riferimento per le attività commerciali della zona, è sede del comando di Polizia Municipale, ha una biblioteca, ha un auditorium, eccetera, eccetera, eccetera.

 

Cartello di confine in posizione errata: foto di luglio 2012.

cartello dedeà


Da "Il Messaggero Veneto" del 3 giugno 2012

A Tavagnacco esplode la guerra delle frazioni

Adegliacco e Cavalicco sollecitano il Comune a verificare i confini con Feletto Chieste la correzione della segnaletica e maggiore attenzione dalle istituzioni

TAVAGNACCO. Va bene sentirsi italiani, va bene anche sentirsi europei. Ma ciò che conta è riuscire a far rispettare l’identità e soprattutto i confini del proprio “campanile”. Ecco perché da Adegliacco e Cavalicco si sta sviluppando un movimento popolare intenzionato a riprendersi un’ampia porzione di territorio del Comune di Tavagnacco finita, nell’uso comune, sotto la competenza di Feletto Umberto. Carte alla mano, Mario Perissutti e Mario Ribis (i portavoce di questo movimento popolare), stanno cercando di far capire al Comune che i cartelli con l’indicazione di Feletto non rispettano i confini storici delle frazioni di Tavagnacco. Tutta la parte a ovest della statale 13, insomma, non apparterebbe a Feletto, ma sarebbe a tutti gli effetti parte di Adegliacco e di Cavalicco. «Non è la statale Pontebbana a fare da confine – affermano i due – e quindi molti degli edifici strategici del comune, come Hypo Bank, piscina e aziende di via Galilei, non rientrano nel territorio di Feletto. Quindi l’ente, oltre a correggere la segnaletica stradale, dovrebbe smetterla di investire risorse solo a Feletto e considerare le altre frazioni come parenti poveri». Adegliacco e Cavalicco vogliono ciò che a loro spetta: il riconoscimento di confini storici e una maggior attenzione da parte delle istituzioni. «A febbraio abbiamo fatto pervenire in Comune la mappa con i confini corretti, ma nessuno ci ha risposto – aggiungono –. La prevaricazione di Feletto nei nostri confronti è continua: loro con più servizi e maggiori possibilità di sviluppo nel Prgc, noi col rischio di perdere residenti e quindi rappresentanza». Dal Comune, a parte qualche sorriso, nessun commento. E gli “agitatori” rilanciano con una provocazione: «Potremmo anche chiedere di diventare Comune autonomo».

Alessandro Cesare


Alcuni splendidi disegni a tema realizzati a mano:

Adegliacco leone

Adegliacco barbari


 E ancora, una bellissima cartolina:

Adegliacco cartolina

 

Com'eravamo (nel 1985)...

Tra gli scaffali della mia piccola biblioteca domestica ho rispolverato un interessante volume pubblicato nel dicembre 1985 con il patrocinio del Comune di Tavagnacco, un libro-guida, come lo descriveva l'allora sindaco Sandro Taddio, riguardante il nostro comune e tutte le sue frazioni, ad opera dal bravo e noto Walter Ceschia, punto di riferimento in questo genere di testi. Il libro, oltre a descrivere alla perfezione il nostro territorio e le radici storiche su cui è sorto, è ricco di fotografie; ne ricordavo alcune, a testimonianza che i confini, nel 1985 erano assai diversi da quelli che al giorno d'oggi le Amministrazioni vogliono farci credere.

Adegliacco from Tavagnacco 1

Adegliacco from Tavagnacco 2

Adegliacco from Tavagnacco 3

Come si legge nelle tre immagini i luoghi riportati appartengono ad Adegliacco. Non oso neppure lontanamente immaginare che Walter Ceschia, studioso, storico, esperto di toponomastica abbia potuto commettere tali errori. Ci mancherebbe! Quindi qualcosa, oggi, non torna...


 


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